Alimentazione nella terza età
Alimentazione nella terza età

Alimentazione nella terza età

Una corretta alimentazione è essenziale per conservare un buono stato di salute in tutte le età, e specialmente in età avanzata. Negli anziani infatti avvengono modificazioni fisiologiche e cambiamenti dello stile di vita, come la ridotta attività fisica, che riducono il fabbisogno energetico, ma che richiedono un giusto apporto di nutrienti.

Le carenze e gli squilibri nutrizionali in questo arco di vita sono problemi essenziali per due motivi. Il primo sta nel fatto che l’evoluzione del processo di invecchiamento è influenzata dalle condizioni di nutrizione dei periodi precedenti la senescenza.

In secondo luogo la cultura alimentare degli anziani è fortemente influenzata da pregiudizi più che da reali evidenze scientifiche: questo è comprensibile dal punto di vista umano, ma tuttavia rimane un problema. I principali errori nella alimentazione dell’anziano sono legati anche ad una certa abitudinarietà della stessa che spesso sfocia in regimi alimentari monotoni caratterizzati dall’uso di pochissimi cibi. La masticazione, fase molto importante della digestione, è spesso influenzata negativamente dalla dentatura spesso difettosa, che contribuisce ulteriormente a impoverire la varietà alimentare dell’anziano. Per tutti questi motivi molto spesso l’anziano risulta gradire maggiormente alimenti facili da preparare e da consumare, che danno un’immediato senso di appagamento.

Lo squilibrio nutrizionale è generalmente a favore dei carboidrati e degli zuccheri semplici a detrimento delle proteine, del calcio, del ferro ed in generale del comparto vitaminico.

Particolarmente dannosa è la carenza di proteine in quanto questi nutrienti fondamentali forniscono la “struttura” del nostro organismo ed un bilancio azotato negativo si riperquote sulla massa muscolare ed anche sugli organi interni, che possono perdere peso e funzionalità.

In linea generale la quantità ideale di proteine che un individuo della terza età dovrebbe assumere nell’arco di una giornata, è facilmente calcolabile moltiplicando per uno i kilogrammi di peso corporeo. In pratica una persona anziana di 60 kg dovrebbe assumere 60 grammi di proteine al giorno.

CIBI PROTEICI CONSIGLIATI

Sono da preferire gli alimenti proteici con ridotto contenuto in grassi saturi e con bassopotere acidificante.

LEGUMI: sono da considerare come un’ottima alternativa ai prodotti animali. Svolgono infatti azione ipocolesterolemizzante. Da usare eventualmente passati per migliorarne la digeribilità. L’associazione con i cereali rende lo spettro amminoacidico sovrapponibile a quello della carne.

PESCE: è un ottimo alimento per tutti, ma in particolare per gli anziani, per il suo contenuto in acidi grassi polinsaturi.

CARNE: preferibile quella bianca.

LATTE: latte vaccino e formaggi vanno utilizzati con moderazione in quanto hanno un potere acidificante ed un tasso di sodio elevato, soprattutto nei formaggi stagionati. È da preferire, al latte vaccino e derivati, il cosiddetto “latte vegetale” come il latte di mandorla in quanto, non acidificando, rende il calcio disponibile per le ossa.

FRUTTA SECCA OLEOSA: una risorsa proteica consigliabile e ottima fonte di acidi grassi essenziali.

INTEGRATORI ED ALIMENTI SPECIALI

La malnutrizione proteica e calorico/proteica è la più diffusa negli anziani e colpisce il 5-12% degli anziani che vivono al proprio domicilio, il 26-65% degli anziani ospedalizzati e il 5-85% degli anziani nelle RSA. Per questo motivo esistono in commercio diverse soluzioni per colmare queste carenze, per le quali è sempre preferibile chiedere consiglio al farmacista.

INTEGRATORI PROTEICI PURI: quelli di migliore qualità sono anche di ottimo sapore e ben accettate dagli anziani (Es. Linea Dietalab). Queste proteine, poiché presentano un valore biologico elevato, per svolgere la loro attività di “struttura” nel nostro organismo possono essere assunte in modeste quantità.

INTEGRATORI ED ALIMENTI MISTI: in caso di inappetenza dell’anziano o difficoltà a deglutire grosse quantità di cibo può essere opportuno utilizzare preparati che contengono contemporaneamente proteine, carboidrati e micronutrienti (vitamine e sali minerali). Questi consentono di ridurre tutto il necessario in un volume ridotto di cibo.

INTEGRATORI DI AMMINOACIDI: Esistono particolari combinazioni di amminoacidi essenziali e semiessenziali ad altissimo valore biologico (Es. SarcoPlus) in grado di combattere particolari stati carenziali. Sono anche utilizzati nelle fasi post operatorie per facilitare il processo di cicatrizzazione dei tessuti. Tra i vari tipi di aminoacidi sono da preferire quelle di derivazione fermentativa rispetto a quelli ottenuti mediante idrolisi di tessuti animali in quanto presentano il massimo grado di purezza e minor presenza di contaminati.

 

Dr. Antonio Marinelli - Farmacista

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